PRIMO VERRIGNI MOOD, ABRUZZO A TUTTA PASTA ( E NON SOLO…)

di Jolanda Ferrara (da Tesori D’Abruzzo)

Arte della pasta Verrigni. Benessere a tavola che diventa festa, atmosfera, food mood. Sua Pastità si è impressa così nella mente e nel cuore di quanti – amici, giornalisti e foodblogger – hanno preso parte al Verrigni Mood prima edizione, 7-8-9 ottobre. Una tre giorni intensa, golosa, entusiasmante, tutta da raccontare. Un viaggio sensoriale nel vero made in Italy della pasta abruzzese condita dalla meraviglia di scoprire un po’ di verde, autentico, Abruzzo, lontano dai clamori mediatici. Un percorso per cultori del buono, buonissimo, da mangiare e da bere, attraversandoo le colline atriane e poi quelle vestine. L’affaccio sul mare a segnare la strada maestra, il punto nevralgico da cui tutto prende forma e consistenza, l’Antico Pastificio Rosetano Verrigni 1898,sulla via Salara a Roseto degli Abruzzi. Diretta con nuovo slancio da Francesca Petrei Castelli e Gaetano Verrigni, l’azienda è oggi impegnata a coniugare tradizione e sperimentazione a tavola. Da una parte ricerca tecnologica e nomi dell’alta ristorazione gourmet. Da Alessandro Roscioli, primo della lunga serie, a Igles Corelli, passando per Bottura, Saddler, Romito.. Tanti gli estimatori delle performance dei maestri pastai Verrigni. Sull’altro fronte produttori custodi e amici che condividono la totale attenzione all’alta qualità. Nicchie di eccellenza agroalimentare autenticamente abruzzese, stretti a Verrigni in un patto solidale a tutto vantaggio del consumatore più attento e raffinato.

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Il primo Verrigni Mood è stata un’esperienza immersiva nell’Abruzzo da gustare. Da scoprire nella sua originaria, ammaliante bellezza. Una passione crescente che Francesca Petrei Castelli, carismatica leader del marchio rosetano, ha voluto condividere con i selezionati ospiti del Verrigni Mood. “Perchè lavorare può essere divertente e noi ci siamo divertiti” dichiara convinta nella valanga di post che hanno accompagnato momento per momento l’incontro, dall’organizzazione (certosina) allo svolgimento. Un crescendo di emozioni culinarie, e non solo, che ancora ne racconta il clima di grande empatia subito instaurato. Un risultato meritato, frutto di grande passione per il lavoro, la qualità, il territorio. E dono dell’accoglienza. Valori assoluti che Lady Francesca ha saputo comunicare con calore e stile sempre impeccabile. Testa e cuore del Verrigni Mood, eccola circondata di ammirazione e simpatia dal gruppo di social-seguaci.

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Spaghettoro all’ acqua di pomodoro scampi e caprino, preparato in diretta da Daniele D’Alberto, il giovane chef co-titolare di Br1 Cultural Space a Montesilvano Colle. Un piatto elegante, fresco e delicato, che apre la lunga sequenza di assaggi d’autore pensati per gli speciali ospiti. Si sta tutti attorno al tavolo della cucina di Francesca, in campagna tra Atri e Pineto. Cornice calda, accogliente, informale. Che subito funziona da collante tra il gruppo.

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Agile e sicuro del suo operato, chef D’Alberto va dritto al sodo. La scelta del classico formato, lo Spaghettone trafilato in oro, rivela in diretta le qualità superiori della pasta artigianale Verrigni. La trafilatura in oro rende questo formato unico al mondo, inarrivabile. Un trionfo dell’ artigianato pastaio tutto made in Italy. Che si esalta in cottura: porosità, rilascio di amido “vivo” in fase di mantecatura, leggerezza. La freschezza dell’acqua di pomodoro, scampo crudo, caprino e l’emulsione verde al basilico qui fanno il resto. Piacere per la vista, festa per il palato. Che prosegue con una cena servita in taverna tra pizze fritte (preparate dalla laboriosa Assuntina), olive ripiene, selezione di formaggi e salumi, timballo e chitarra (Verrigni) alla teramana, arrosticini e pizza dolce. Il vino è quello degli amici produttori Adriana Galasso e Fausto, azienda Torre dei Beati, convertita al bio in Loreto Aprutino, cuore nobile del vino d’Abruzzo. Nei calici i quotati Bianchi grilli per la testa, Trebbiano d’Abruzzo “un po’ diverso” e sicuramente poetico; il morbido e floreale Pecorino Giocheremo con i fiori, e il Montepulciano doc Mazzamurello, carico di gusto.

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La visita con assaggio guidato nelle sale di produzione del pastificio a Roseto, per rendere l’idea di made in Italy secondo Verrigni. Tutto ruota intorno alla scelta della materia prima, il profumo in cui ci si ritrova immersi è quello del grano italiano. La ricerca della qualità è a tutto campo. L’acqua impiegata per impastare arriva leggera dalle sorgenti del Gran Sasso, l’essicazione è lenta in camerini mobili e a bassa temperatura. La lavorazione in sala di produzione non è semplicemente industriale ma fatta “con l’aiuto” delle macchine e seguita passo passo, spiega lady Francesca. Controllo visivo, tattile, olfattivo da parte delle maestranze. Cura artigianale che sconfina nel confezionamento. Design packaging moderno, accattivante. E’ l’ora dell’ “Assoluto di pasta”. Massimo Di Felice, quality manager del pastificio Verrigni, invita all’assaggio della pasta fine a se stessa, “il modo più diretto per riconoscerne la qualità prima del condimento”.

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Dopo il brunch in azienda – protagonista lo Spaghetto al volo, tempo di cottura di 3 minuti grazie alla particolarissima forma a fiore trilobato – la festante brigata è attesa per la merenda in aperta campagna. A Loreto Aprutino. Per la precisione, la località si chiama Fonte Maggio e merita la citazione in quanto rinomata per la qualità dell’acqua. Che per il Tondino è motivo assoluto di distinzione, racconta Fabio Belfiore, agricoltore custode con la sua famiglia. Dopo la visita guidata dall’agronomo Giovanni De Lucia allo spettacolare campo di fagioli, verze e pomodori, si passa all’assaggio. Burroso il Tondino all’insalata condito con olio crudo aziendale (Dritta loretese va da sé); dolce e vellutata la passata di pregiato Pera d’Abruzzo, accompagnata da pane e olio, salumi e vino (bio) di casa. foto-merenda-belfiore-740x555foto-merenda-740x555

L’azienda è un fiore all’occhiello del co-branding lanciato da Verrigni con la linea “Non solo pasta”. Oltre al seme originario conservato gelosamente per generazioni, e alla pratica agronomica, i Belfiore detengono il quantitativo maggiore di produzione di Tondino del Tavo. Produzione artigianale e limitata, conferma Fabio: è la nonna Almerinda, 83 primavere, a selezionare ancora oggi a mano i fagioli. Oggi un prodotto esclusivo grazie alla trainante sinergia. Marketing virtuoso in difesa e valorizzazione del vero Made in Abruzzo. Nella selezionata cordata dei “Non solo pasta” spiccano inoltre il Birrolo al farro e miele ( ricetta segreta affidata al microbirrificio artigianale Almond’22), e Solagnone, l’olio extravergine d’oliva di casa Verrigni. E il paniere è prossimo ad accogliere nuovi arrivi. Nuove occasioni per esplorare l’Abruzzo più magico.

A cena da Tosto bistrot, centro storico di Atri. Lo chef Gianni Dezio sfodera tutto il suo savoir faire mandando a tavola i nuovi formati quadrati Verrigni: Pennotta quadrata con cimette, ricotta di pecora e gambero crudo, e Qubetto con fagioli Tondino del Tavo e pancetta croccante; un posto d’onore per Sua Pastità Spaghettoro, accompagnato da crema di pistacchi e capperi.

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Gran finale con il brunch domenicale da Foconè, a Sambuceto, braceria gourmet di Luciano Passeri, pluripremiato campione della pizza. Che qui presenta in più irresistibili farciture, impasti a regola d’arte e farine naturali garantite, come tiene a sottolineare. Non manca ovviamente l’assaggio dell’altra straordinaria specialità Verrigni, il Fusilloro trafilatto in oro. Qui mantecato con zucca bio e pecorino di Farindola.

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Ultimo selfie con il richiestissimo Birrolo e il sentito arriverderci a presto. “Sceglieteci per divertimento piuttosto che per tradizione” incoraggia Lady Francesca. Raccomandazione superflua. L’allegria della pasta è nel cuore e nella mente. E gli amici del Verrigni Mood sono già lì che aspettano il prossimo giro…

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