Sicuramente avranno già capito tutti che il mio formato di pasta preferito è lo spaghetto. Vi è mai capitato di pensare a chi sarà mai venuta l’idea di produrre questi lunghi bastoncelli sottili? Leggente raccontano che Marco Polo portò lo spaghetto dalla Cina, magari in una gran pentola bollente, oppure che a Napoli qualcuno si era inventato un modo per impastare la farina facendola essiccare… e potemmo citare tante altre storie! Ma per essere molto chiari, lo spaghettino cinese è un altro prodotto e non non è stato importato in italia, se non molto tempo dopo.
Si ritiene che la Pasta, intesa non come composto generico, ma proprio come maccheroni, sia originaria della Sicilia: infatti nella località di Trabìa, presso Palermo, si fabbricava un particolare cibo di farina in forma di fili con il vocabolo arabo “itriyah”. Ed ancor oggi a Palermo si conoscono i vermicelli di Tria. Che siano anche gli spaghetti un’invenzione araba?
Il fatto che in arabo esistesse il termine per designare questo cibo in forma di fili ce lo lascia supporre, ma nessun documento lo conferma. L’unica conferma di cui accertarsi al momento dell’acquisto è che sia prodotta con grano duro di qualità, ma ora pensiamo a mangiare che si fredda!
Ingredienti
320 g spaghetti di grano duro
400 g polpa pomodoro
1 spicchio di aglio
1 limone non trattato
olive Taggiasche
sale, pepe nero macinato al momento
30 g Pecorino grattugiato
olio extravergine di oliva italiano
Procedimento
Portare ad ebollizione abbondante acqua salata.
In una padella capiente riscaldare 2 cucchiaiate d’olio con l’aglio finemente tritato, o semplicemente schiacciato da levare in seguito, unire il pomodoro e qualche foglia di menta, salare e pepare.
Mettere a cottura la pasta.
Unire alla salsa di pomodoro il succo di 1/2 limone.
Scolare la pasta a cottura quasi ultimata, avendo l’accortezza di lasciare un po’ di acqua di cottura, e trasferire nella padella con il condimento, unire le olive e terminare la cottura mantecando con dell’ottimo olio extravergine di oliva e aggiungendo la menta fresca spezzettata e una spolverata di Pecorino.
Per questa preparazione ho utilizzato spaghetti Verrigni, una pasta trafilata in oro. Prodotta con grano duro italiano, trasformata in ottima pasta dall’Antico Pastificio Rosetano, da più di cento anni Verrigni conserva la passione dei fondatori, l’etica di scegliere sempre il meglio delle materie prime e soprattutto l’obiettivo di non snaturare queste ultime, essiccando sempre a bassa temperatura e quindi con lunghi tempi di attesa che garantiscono bontà e salubrità.
La pasta VERRIGNI, da impasto di grano duro italiano e acqua del Gran Sasso con trafile in bronzo o in oro e lasciato essiccare lentamente in camerini mobili a bassa temperatura, è una pasta che dona sensazioni speciali, ricercate, divertenti che bisognerebbe concedersi il pregio di conoscere.