Spaghetti al nero di seppia con caviale di trota

Sembrerà strano ma per riconquistare il buon umore anche a tavola un efficace aiuto ce lo offrono i colori. Certo sembra strano ma è scientificamente provato che varie tonalità cromatiche possono modificare l’equilibrio del nostro umore.
Il nero, che in cucina è ben rappresentato dal nero di seppia, ad esempio ci fa sentire protetti, è simbolo di eleganza e modernità. Spesso lo si associa all’assoluto ed è indispensabile per evidenziare gli altri colori con cui si contrappone come ad esempio il saporito arancione delle uova di trota. Questo piatto di pasta è nato così: per portare buonumore in tavola. Saporito ed elegante preludio d’estate.

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Ingredienti (x4)
320 g spaghetti al nero di seppia
50 g caviale di trota
40 g olio extravergine di oliva abruzzese (leccina e tortiglione)
1 spicchio aglio
1 peperoncino intero (secco o fresco)
prezzemolo fresco
sale
semi di sesamo tostati

 

Procedimento
Per la preparazione dell’olio aromatizzato intiepidire 40 gr d’olio extravergine e fuori dal fuoco unire lo spicchio d’aglio privato del germoglio interno, il peperoncino diviso a metà e qualche foglia di prezzemolo e lasciar riposare per almeno 1 ora.
Portare ad ebollizione abbondante acqua in una pentola, salare e cuocere gli spaghetti al dente, quindi scolare e trasferire in una terrina capiente, conservando poca a acqua di cottura.
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Durante la cottura della pasta tritare finemente il restante prezzemolo e amalgamarlo al l’olio aromatizzato precedentemente filtrato, quindi distribuire il condimento sulla pasta e mescolate bene il tutto unendo un cucchiaio di acqua di cottura.
Sistemare gli spaghetti, ormai tiepidi, nei piatti individuali e completare con il caviale di trota e i semi di sesamo tostati.blogger-image--1779510328

 

Per questa preparazione ho utilizzato spaghetti al nero di seppia VERRIGNI trafilata al bronzo. Solo aromi naturali tritati ed impastati con la migliore semola di grano duro italiano. La storia di Verrigni affonda le sue radici nella curiosità di un viaggiatore che alla fine dell’Ottocento porta in Abruzzo l’esperienza del vissuto di altre regioni del sud dove aveva, incuriosito, osservato la pasta stesa al sole.
Il Sud, la Campania, l’Abruzzo, la Puglia: regioni vocate alla pastificazione, baciate da un sole caldo e provvido di quel calore necessario per asciugare la pasta ed offrirla buona e croccante al consumatore.
A distanza di più di cento anni Verrigni conserva la passione dei fondatori, l’etica di scegliere sempre il meglio delle materie prime e soprattutto l’obiettivo di non snaturare queste ultime, essiccando sempre a bassa temperatura e quindi con lunghi tempi di attesa che garantiscono bontà e salubrità.